Intervista a un "bimbo" di Fumegài
«Ricordo che da giovane, dal 1953 al 1959 lo spostamento da Fumegai per andare a scuola ad Arsiè era difficile. Per essere in paese alle 8 partivo da casa mia alle 5 del mattino. Quando era il momento di tornare a casa arrivavo in bicicletta fino alla frazione di Rocca, per poi proseguire a piedi lungo i sentieri in mezzo ai boschi» ricorda Strappazzon, classe 1941, che in assenza di Bassani si fa portavoce delle memorie del borgo. L'anziano ha poi proseguito ricordando la fatica e le abitudini di un tempo, ma anche quella semplicità oggi dimenticata, mescolata alla felicità di quei momenti nei quali Fumegai, era un borgo pulsante di attività e soprattutto di vita. «Il sabato e la domenica - prosegue Strappazzon - erano dedicati alla raccolta del fieno e alla mungitura. D'estate poi il borgo era uno spettacolo:
andavamo anche al pascolo e davo una mano ai miei genitori».
**articolo comparso su Corriere delle Alpi il 25 Gennaio 2018.